martedì 8 marzo 2011

Una star

E' come se gli idei avessero guardato giù sorridendo e avessero scelto lei. A 25 anni era già sopravvissuta al nazismo, aveva rischiato di morire di fame, aveva baciato Gregory Peck, conosciuto Givenchy, vinto un Oscar e un Tony, era già stata fidanzata e lasciata, era cresciuta senza padre ed era stata scoperta da William Wyler, aveva affascinato la scrittrice Colette, posato per la pubblicità di un sapone a Londra ed era apparsa sulla copertina del "Time" in un epoca in cui significava ancora molto.
Insomma, non era come noi. In realtà, indipendentemente dal fatto che vadano in giro in maglietta con in mano una tazza di Starbucks o con gli occhiali da sole e il cappellino in testa, gli attori non sono mai come noi, non possono esserlo, loro sono "noi" in grande: il noi che vorremmo essere. Tutte le grandi donne  e i grandi uomini godono della benevolenza del destino. Come dicevano i greci, se non avessimo eroi, ce li inventeremmo.
"Mi colpì perchè era sveglia, elegante, piena di talento e di ambizioni"
William Wyler dopo aver incontrato Audrey nel 1951

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